Diverse sono state le proposte del gruppo di Minoranza Consiliare “Cambiare è possibile” e del Consigliere Stramandino discusse nel corso della seduta del civico consesso dello scorso martedì.
È stata innanzitutto discussa la mozione presentata da tutt’e quattro i consiglieri con la quale hanno chiesto sia di rendere possibili le riprese audio-video dei lavori delle sedute delle Commissioni Consiliari permanenti e delle sedute del Consiglio comunale e la loro pubblica diffusione, in modalità live-streaming e on-demand, attraverso il sito-web istituzionale del comune (in apposita sezione resa ben visibile agli utenti) e i canali social, sia che venga predisposto, con l’ausilio della commissione consiliare più idonea, un apposito regolamento che ne stabilisca i criteri, gli standard e i principi, il tutto col fine di coinvolgere maggiormente i cittadini, impossibilitati a partecipare ai lavori consiliari per lavoro o altri motivi. In risposta, sia il Presidente del Consiglio che il Sindaco che il capogruppo di Maggioranza hanno affermato che i tempi non sono maturi a causa degli elevati costi necessari per poter garantire un’ottimale qualità audio-video delle riprese; la mozione non è stata pertanto approvata con 8 voti contrari.
«La verità – commentano su Facebook i Consiglieri di “Cambiare è possibile” – è che questa amministrazione non vuole in alcun modo che venga ripresa l’attività che si svolge in aula consiliare: la gente deve sapere il meno possibile su quanto si dice e si decide nel palazzo, in modo tale da poter fornire ai cittadini, in assenza di controprove, sempre versioni di convenienza differenti e da continuare a gettare loro fumo negli occhi!». «Rimaniamo sbigottiti – affermano invece i rappresentanti del gruppo politico “Villafranca Tirrena in Azione” – dalla mancata approvazione di tale mozione che avevamo appoggiato per rendere più fruibile, trasparente, condivisa e partecipativa l’attività amministrativa delle istituzioni comunali. Tutto questo – proseguono – esula dalle motivazioni addotte circa la carenza di risorse da destinare all’acquisto di attrezzature per trasmettere le sedute e per ammodernare l’Aula Consiliare per migliorarne l’acustica. Si tratta quindi di un’occasione mancata, ma sarà una sfida fondamentale per il futuro di Villafranca e per la sua cittadinanza».
Altro importante punto discusso è stata l’interrogazione presentata dal consigliere Stramandino lo scorso 28 agosto con la quale questi ha chiesto al Sindaco quali siano stati i motivi che gli hanno impedito, per ben 24 mesi, di riferire in Consiglio sullo stato di attuazione del programma amministrativo (andando pertanto contro al disposto normativo che prevede che ciò debba avvenire annualmente), il perché abbia scelto di condensare tutta la sua attività in sole 25 pagine e quali attività abbiano svolto gli esperti precedentemente nominati e quello di nuova nomina. Il Sindaco, in risposta, si è scusato per il ritardo sostenendo come il COVID abbia stravolto tutte le priorità e garantendo che entro gennaio provvederà a depositare la relazione per quanto concerne gli esperti. Relativamente a quest’ultimi, ha affermato che in una prima fase erano tre ma che poi ci si è dovuti adeguare alla richiesta di riduzione manifestata dalla Minoranza. Ha quindi affermato che al momento vi è un solo esperto, l’architetto Alessandro Tinaglia, cui le somme riconosciute riconosce essere veramente irrisorie e il cui aspetto tecnico risulta a suo dire importante per le progettazioni attualmente in corso: con i fondi nazionali e di Tirreno Eco Sviluppo si sta infatti lavorando per la riqualificazione di due vie cittadine, per la sistemazione della Cappella cimiteriale di Villafranca centro, attualmente inagibile, e per la sistemazione e gli ultimi lavori di rifinitura del cimitero di Divieto. Stramandino non si è comunque dichiarato soddisfatto in merito alle delucidazioni fornite soprattutto in relazione all’attività dei precedenti esperti, e ha sollecitato al rispetto della legge in merito alla presentazione della relazione annuale.
Altro punto all’ordine del giorno è stata l’interrogazione presentata lo scorso 28 agosto sempre da Stramandino con la quale ha chiesto al Sindaco di poter conoscere quali fattori abbiano comportato la carenza di liquidità e quindi la scelta di richiedere l’anticipazione alla Cassa Depositi e Prestiti, consentita dal “Decreto Rilancio” (che ha esposto le finanze dell’Ente ad ulteriori interessi passivi che si faranno sentire nell’arco dei prossimi 30 anni), i motivi per i quali non sia stato preventivamente informato il Consiglio comunale e su come si intenda risolvere la problematica strutturale relativa al ritardo nei pagamenti. Il Sindaco ha quindi risposto leggendo la relazione del Responsabile del IV settore ed affermando che la Giunta (organo cui, secondo l’attuale legislazione, compete deliberare su ciò) ha optato senza tentennamenti per tale scelta per soddisfare il prima possibile i creditori e soprattutto per dare ristoro ai commercianti che vantavano crediti nei confronti del Comune. Stramandino, in risposta, ha affermato di non essere soddisfatto, ritenendo che sarebbe stato comunque opportuno far passare la decisione dal Consiglio Comunale, di cui auspica un maggior coinvolgimento.
È stata poi discussa l’interrogazione presentata lo scorso 14 settembre sempre da Stramandino, con la quale ha chiesto all’intera Giunta di conoscere quali azioni si intendano porre al fine di recuperare, proteggere, curare e valorizzare in senso naturalistico il Parco naturale di Pietra Giuliana, sito nella frazione collinare di Serro, se siano stati adeguati i piani di sicurezza e protezione civile comunale (in virtù dell’incendio verificatosi il 27 luglio 2019), quali misure siano state prese al fine di evitare che i mezzi di soccorso arrivino da Divieto (incontrando ostacoli al transito) anziché da Calvaruso e quali rimedi si intendano adottare al fine di garantire per il futuro l’incolumità dei cittadini che abitano nei luoghi posti in prossimità dell’area devastata dall’incendio. Nell’interrogazione, Stramandino ha poi chiesto di conoscere se sia stata correttamente effettuata la mappatura degli incendi e se siano stati applicati i divieti previsti dalla legge regionale n. 16/1996 e dall’art. 10 della legge n. 353/2000, se sia stata ripristinata la conduttura idrica, se si ritenga necessario l’approntamento di progetti volti a prevenire rischi di natura idrogeologica sui terreni posti a monte del percorso stradale che conduce all’area dei calanchi e su come si intenda assicurare la manutenzione, pulizia e scerbatura di tale percorso stradale. Infine, ha chiesto quali iniziative si intendano intraprendere al fine di evitare che il Borgo di Serro si spopoli e per valorizzarlo anche in chiave turistica. Il Sindaco si è dimostrato concorde sulla necessità di attenzionare la frazione di Serro sotto il profilo turistico e paesaggistico e ha affermato di essersi già organizzato con il capo settore per provvedere in tal senso. Ha poi affermato che i lavori di riqualificazione del Borgo dovevano iniziare con i fondi compensativi Terna ma che c’è stato un po’ di ritardo dovuto alla necessità di riprogettare i lavori della bretella, anche se comunque sono già stati potati gli alberi che impedivano la visuale con un ottimo accordo pubblico-privato. Ha concluso affermando che è necessario un attimo di pazienza ma che, una volta iniziati i lavori di riqualificazione, sicuramente il borgo verrà opportunamente valorizzato. Stramandino ha preso atto della buona volontà del Sindaco e degli uffici e ha suggerito, come già avanzato dalla Consulta Giovanile, di realizzare un bosco dei ricordi.
Altro punto all’ordine del giorno è stata l’interrogazione presentata lo scorso 9 novembre dai consiglieri Celeste, Imbesi e Micali con la quale hanno chiesto al Sindaco e all’Assessore alla manutenzione e al decoro urbano Giuseppe Cavallaro di fornire le motivazioni per le quali nelle fatture della TARI 2020 recapitate alle famiglie non siano stati detratti gli importi relativi agli incentivi destinati ai cittadini virtuosi che hanno conferito presso il centro comunale di raccolta, di chiarire a cosa siano state destinate tali somme, stanziate in 20mila euro, e di comunicare come si intenda rimediare all’errore. Hanno anche chiesto di conoscere la motivazione per la quale nella fattura non sia presente alcuna voce riconducibile all’incentivo e per la quale, nello scenario di grave disagio economico dovuto al Covid-19, si sia deciso di aumentare la pressione fiscale, dimezzando il numero di rate, portate da quattro a due. Hanno poi chiesto che venga comunicato il peso totale di tutti i materiali conferiti distinti per tipologia, la somma destinata a chi ha conferito presso il Centro comunale di raccolta e il contributo economico riconosciuto per singola tipologia e peso.
Il Sindaco ha risposto affermando innanzitutto di essere orgoglioso della raccolta porta a porta attuata a Villafranca (per la quale si sono ottenuti riconoscimenti molto importanti come il rifacimento e potenziamento del CCR tramite l’assegnazione di circa 300mila euro) e riconoscendo il ritardo nell’elaborazione dei dati dei cittadini virtuosi, che erano stati stilati ma che presentavano delle anomalie che andavano sistemate, rilevando quindi come tutto sia migliorabile e dimostrandosi aperto a ricevere consigli. Cavallaro ha invece sottolineato come si ricevano soldi unicamente su carta e plastica e come il ritardo sia stato dovuto anche al fatto che le persone andavano a pesare con un codice fiscale diverso da quello dell’intestatario della bolletta e come si sia pertanto reso necessario ricontrollare tutte le pesature, precisando infine che l’importo dell’incentivo da regolamento era irrisorio e che si è quindi proceduto ad una modifica regolamentare per aumentarne l’ammontare.
Ad intervenire sono stati poi la dott.ssa Restuccia, responsabile del IV settore, che ha sottolineato che l’elenco è stato completato, e il Consigliere Celeste che ha ribadito come il suo gruppo “Cambiare è possibile” abbia comunque sempre dimostrato contrarietà al meccanismo di incentivazione a percentuale.
Infine, è stata discussa l’interrogazione presentata lo scorso 23 novembre dai consiglieri di minoranza Celeste e Imbesi con la quale hanno chiesto al Sindaco di comunicare quali azioni si intendano intraprendere al fine di ottenere i finanziamenti europei necessari a fronteggiare e ridurre la crisi causata dal Covid-19 nel territorio e per sapere se nell’articolazione degli Uffici del Comune ve ne sia uno specifico dotato di personale adeguatamente formato per la fase di progettazione europea propedeutica alla presentazione della domanda di finanziamento e se, in caso negativo, si intendano condividere le esperienze positive già maturate da altri comuni in materia di fondi strutturali europei. Il Sindaco ha risposto ammettendo che soprattutto nell’ Ufficio Tecnico ci sono carenze strutturali importanti (auspicabilmente da risolvere con l’approvazione del bilancio) e che, proprio per tale motivo, non si è purtroppo mai attinto a fondi europei ma che si sta pensando di organizzarsi attraverso risorse umane esterne.