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Ambiente: che a Palermo si voglia favorire qualche amico?

in un attacco di pura follia la Regione Sicilia ha recentemente bocciato il progetto di A2a

Il tema della produzione e dello smaltimento dei rifiuti è certamente in tutto il mondo uno dei più rilevanti, ai fini di voler realizzare un processo di sviluppo sostenibile e rendere il nostro pianeta più pulito e meno inquinato.

Negli ultimi anni il concetto di rifiuto si è profondamente modificato.
Il rifiuto era considerato, come dice appunto il termine, qualcosa da rifiutare, scartare appunto, qualcosa associata a sporco e maleodorante, che per le sue caratteristiche meritava di essere allontanata e nascosta in grandi discariche. Oggi, con l’affermarsi della questione ambientale, la nascita della green economy e della economia del riciclo, i rifiuti tendono sempre più a diventare una vera e propria risorsa economica, una materia prima da utilizzare per attività produttive.

Oggi, nei paesi più avanzati tecnologicamente, il riciclaggio dei rifiuti produce per nuovi usi carta, plastica, vetro, pneumatici, ecc.. Allo stesso tempo i rifiuti stanno divenendo, attraverso i processi di compostaggio e termovalorizzazione una primaria fonte energetica da utilizzare in direzione di produrre una green energy, ovvero sempre più pulita e carbon free.

Dal compostaggio della componente organica dei rifiuti, oltre che produrre concime per l’agricoltura, si può produrre biogas in grado di alimentare centrali elettriche al posto del petrolio.

La società A2a, una delle aziende leader in Italia per la produzione di energia elettrica, è proprietaria qui da noi della centrale elettrica di San filippo del Mela che si è storicamente alimentata con il petrolio proveniente dalla vicina Raffineria Mediterranea di Milazzo.

Di fronte ad una strategia globale di decarbonizzazione dell’economia, soprattutto da parte della UE, che prevede il progressivo abbandono delle fonti energetiche fossili nei prossimi anni, A2a ha deciso di differenziare la produzione della centrale di Pace del Mela, elaborando un progetto industriale fortemente innovativo, basato sul riciclo dei rifiuti solidi urbani con trattamento degli stessi, produzione di gas rinnovabili e bio-gas e produzione di energia elettrica. Si tratta del più consistente investimento produttivo che riguarda la nostra provincia e, forse, l’intera Sicilia, pari a circa 450 milioni di euro, assolutamente in linea con gli obiettivi della New generation economy e della Green economy.

Quando il progetto fu presentato alla Regione siciliana per le relative autorizzazioni ambientali, in sede di procedura VIA esso fu momentaneamente bloccato per la richiesta di alcune modifiche al progetto stesso, derivanti da alcune criticità riscontrate. A tali richieste è stata data dall’azienda puntuale risposta.

Tutto a posto allora?

Assolutamente no, perché in un attacco di pura follia la Regione Sicilia ha recentemente bocciato il progetto di A2a con la scusa che lo stesso non è previsto nel Piano di sviluppo della SRR (Società Regolamentazione Rifiuti) della provincia di Messina.
Anzi no, la previsione di un impianto similare ci sarebbe ma la sua realizzazione è prevista a Monforte San Giorgio e lì la Regione intende realizzarlo mediante bando di gara.

Bene allora, a meno di qualche piccolo problema, come il fatto che a Monforte San Giorgio non esistono le infrastrutture necessarie, il progetto ancora e sulla carta ed è prevedibile che passeranno decenni prima che lo stesso si concretizzi;
a parte il fatto che si tratterebbe ancora di risorse pubbliche e quindi di indebitamento.
Dall’altro lato abbiamo 450 milioni di investimento privato, con elevatissime competenze nel settore, in un’area già attrezzata allo scopo.

Se questi sono i fatti: questo atteggiamento da parte della Regione ha senso? Allora, follia allo stato puro?

A questo punto il dubbio viene: che si voglia favorire qualche amico? Come diceva anni fa un noto politico italiano “A pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci s’azzecca”.

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