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Wedding

Milazzo: la pandemia piega il Wedding

Una filiera professionale che muove oltre 15 miliardi di euro nel suo indotto primario

Una delegazione di professionisti del settore wedding è stata ricevuta ieri mattina dal Sindaco di Milazzo, Pippo Midili, e dall’Assessore allo sviluppo economico Maurizio Capone.

Che il settore delle cerimonie sia uno dei più colpiti dal Covid-19 è sotto gli occhi di tutti e a farne le spese sono i tanti lavoratori del settore. “Nel 2020 quello del wedding/cerimonie/event – denunciano gli imprenditori – ha subito un calo di fatturato da vertigini, pari a circa l’80- 90%. E nel 2021 la situazione non è assolutamente migliorata”.

Si chiama “Insieme per il wedding” ed è nata in Friuli Venezia Giulia, l’iniziativa diffusasi in tutto il territorio italiano e giunta anche a Milazzo. Il suo obiettivo è mettere sotto la lente d’ingrandimento tutte le difficoltà estreme di una categoria di lavoro abbandonata a sé stessa.

Sono 90.000 le imprese e le partite IVA coinvolte, per un totale di 1 milione di lavoratrici e lavoratori stabili e oltre 150.000 stagionali. Una filiera professionale che muove oltre 15 miliardi di euro nel suo indotto primario”, mentre nell’indotto globale oltre 25 miliardi di euro.

L’aspetto più nefasto e che ha portato alla manifestazione del malcontento, è l’assoluta mancanza di misure di contenimento, di assistenze, da parte dello Stato. Soltanto i meri crediti da chiedere alle banche. Per rendere più chiare le difficoltà basti pensare che è un settore con le più basse tutele in assoluto, perché si tratta di contratti di lavoro spesso “stagionali” e “a chiamata”, con zero tutele da parte dello Stato.

Per tutti questi motivi e per ascoltare le loro richieste, si sono messi a disposizione il Sindaco Midili e l’Assessore Capone, e ieri mattina una delegazione di professionisti del wedding è stata ascoltata.

Come nasce l’idea di questo incontro Assessore Capone?

“Nasce da loro stessi, che volendo farsi sentire dal Governo centrale, perché è un codice adeco non ascoltato, non preso in considerazione, dimenticato probabilmente, non voglio colpevolizzare nessuno – puntualizza l’Assessore Capone– volevano fare qualche manifestazione esterna, cercando anche il coinvolgimento dell’amministrazione” così sono stati invitati per recepire le richieste da inviare agli uffici di competenza nazionali. Un sistema che raggruppa migliaia di professionisti: sartorie, stilisti, ristorazione, florovivaismo, estetica, noleggio, video, foto, musica e altro.

“Proprio per manifestare la nostra vicinanza, come istituzione, per dare un segnale, abbiamo voluto organizzare questo incontro, per dire: noi siamo con voi! … Piuttosto che fare le solite passerelle nelle piazze, abbiamo voluto ascoltare e prepareremo un documento, come amministrazione, con le loro richieste. Faremo da tramite tra le istituzioni, faremo ascoltare al Prefetto quelle che sono le loro esigenze, farle pervenire al Governo, per poi muoversi con la deputazione locale e regionale”.

Quali sono le richieste?

Innanzitutto “la riapertura certa dal 1 di giugno 2021, nel rispetto delle regole anti-Covid, comunicata con certezza entro il 15 marzo, in modo da avviare per tempo la programmazione degli eventi.
Inoltre:
1. Il riconoscimento di un contributo a fondo perduto di importo pari, almeno, al 40% della diminuzione di fatturato.

2. Il riconoscimento di un credito d’imposta – ad esempio pari al 70% – commisurato alle spese sostenute, distintamente, nel corso del 2021 e del 2022, per la partecipazione ad eventi fieristici di settore.

3. L’introduzione di un’esenzione temporanea dall’IMU, dalla TARI e dall’IRES per due annualità oppure – in alternativa – di uno sgravio non inferiore al 70% delle suddette imposte, sempre per due annualità.
4. L’erogazione di prestiti bancari, fino ad un importo corrispondente al fatturato del 2019 assistiti da una garanzia statale del 100%, di durata compresa tra i 15 e i 20 anni, a tasso zero.

5. Contributi finalizzati a sostenere la realizzazione e la promozione di eventi fieristici di settore sia regionali che nazionali e volti a garantirne la partecipazione, e finanziamenti con la copertura totale dei costi per la realizzazione di incontri di business tra operatori internazionali selezionati e con presenze di gruppo a fiere internazionali estere dedicate al settore.

6. Una linea di contributo individuale a fondo perduto per ogni impresa per lo sviluppo delle possibili attività digitali.

7. Il prolungamento delle misure CIG e FIS fino alla ripresa totale dell’attività operativa prevista non prima di giugno 2022.

8. Una ulteriore moratoria di tutti i mutui fino a giugno 2022 con quota interessi per il primo semestre dell’anno 2022 coperta all’80% anzichè al 50%.

E per gli sposi?

1. il riconoscimento di un “Bonus Matrimoni” pari al 60% delle spese documentate.

2. per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023, il riconoscimento di un contributo forfettario a fondo perduto, di importo pari a € 5.000,00, per ciascuno degli sposi di nazionalità straniera e non residenti in Italia, nel caso in cui la celebrazione del matrimonio, civile o religioso, abbia luogo sul territorio italiano.

Sottoscritte dalle tre associazioni nazionali di categoria, Confartigianato Fvg, Confcommercio Fvg e Confapi Fvg, le rivendicazioni sono state inserite in un documento, al quale successivamente hanno aderito le associazioni di categoria di diverse Regioni”.

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