Il 17 marzo 1861 veniva proclamato il Regno d’Italia.
Il processo risorgimentale, principiato convenzionalmente nel 1848, ma ben più antico per sentimenti ed elaborazione ideale, giungeva a tagliare un primo importante traguardo con la realizzazione dell’Impresa dei Mille” e l’affidamento del nuovo regno a Vittorio Emanuele II e ai suoi successori. Al riguardo la data del 17 marzo assunse rilevanza festiva nel 1911 in occasione del cinquantenario della ricorrenza, ed è tutt’oggi ricordata come anniversario dell’Unità d’Italia.
Nel suo primo discorso all’assise parlamentare, che in quel frangente si costituiva parlamento nazionale, il re d’Italia attribuiva il merito dell’impresa al concorso di vari fattori, quindi l’azione della Divina Providenza, la volontà dei popoli e lo “splendido valore degli eserciti”.
L’Italia sebbene lontana dal completamento dell’Unificazione nazionale fino ai naturali confini della penisola, raggiunti con la vittoria nella Prima Guerra Mondiale sì da considerarla la quarta ed ultima guerra di indipendenza per la cacciata degli austro-ungarici, otteneva il riconoscimento di numerose potenze straniere e improntava la sua politica sulla centralità dello Statuto albertino e sulla valorizzazione del ruolo del parlamento come pure avveniva in Gran Bretagna.
Ad allora la bandiera nazionale era il Tricolore sabaudo, adottato in forma ufficiale con il Regio Decreto dell’11 aprile 1848 e così fino a 1946.