Soprano, figlia d’arte: la bellissima russa di origine, tanto legata all’America
Quello che colpisce, a primo acchito in un colloquio che sembra quello con un’amica conosciuta da anni, Natalia Pavlova, è la sua semplicità.
Ragazza acqua e sapone, umile nel suo colloquio, è proprio l’amica della porta accanto. Arricchiscono molto i suoi dialoghi, da cui emerge che la stimata cantante d’opera, proveniente da Mosca ha nutrito da bambina interesse per la danza, tanto che provava sensazioni meravigliose sulla musica di Mozart e trasporto per la musica. Sente molto la mancanza della sua patria, ma ora è cosmopolita, divisa tra Italia-Russia-America.
È sposata con un bravissimo scrittore, pittore, regista- artista abbruzzese: Davide Colantoni, che l’ha coniata figlia dell’Italia come lui. Bello ascoltare Natalia nel suo parlare quieto e pacato, nel ricordo di quando all’età di cinque anni danzava. Si dilettava nella parodia dei cantanti lirici della TV.
Fu la sua mamma che si accorse della sua voce non comune. Immagina che sicuramente suonassero a quattro mani, già da prima che nascesse. Vera era certa che la figlia sarebbe diventata un’artista. Cantava nel coro della chiesa ortodossa. La carriera di Natalia, come attrice è cominciata in un teatro musicale per piccoli attori.
All’età di 14 anni ha studiato canto in maniera professionale con un professore di Salisburgo, Gertruda Troyanova. Ci si chiede come sia nato il suo amore per l’Italia e Roma. Quando studiava canto, a quattordici anni con la tecnica di Belcanto con Troianova, si sforzava di capire il significato delle parole che cantava. Sentendo il bisogno di acculturarsi, ha studiato da autodidatta l’italiano. Le piace molto la lingua, gli accenti, la cadenza e la musicalità. Nulla le faceva presagire che un giorno sarebbe andata a vivere in Italia. Come lei si è innamorata del paese del sole, così gli spettatori italiani si sono innamorati della sua voce.
Laureatasi al Conservatorium di Mosca, ha studiato con due grandi cantanti di Bolshoi, il soprano Klara Kandinskaya e il Tenore Kravchenko. L’Italia è la sua seconda patria. Dopo il trasferimento in Italia ha cominciato a studiare con Marcello Lippi, a quel tempo direttore artistico di teatro Verdi in Pisa , grande baritono e regista. Rievoca che, passeggiando con un amico musicista italiano che era venuto in visita a Mosca, lo condusse per le vie della città. Passeggiando su un ponte nuovo, questo le svelò che in Italia è usanza esprimere un desiderio. Lei espresse di voler seguitare il sogno Italiano. In uno spettacolo intitolato “Le lettere” al teatro di Scuola di arte drammatica, con l’aiuto di Vasiliev, basato sui testi delle lettere di Verdi, Rossini, Puccini e arie dalle loro opere è così andata in scena anche in Italia.
La fatalità è che dopo un mese da quella passeggiata, nello stesso luogo incontra un’amica che le suggerisce di partecipare all’ opera di Mozart “ Don Giovanni”, all’ Accademia Santa Croce a Trieste. Da quell’istante, come un’alchimia misteriosa, è iniziata la sua realtà fantastica in Italia.
Molti i concerti ed opere a Venezia, poi a Firenze. A Roma ha incontrato l’amore della sua vita: il suo futuro marito, Davide. Amore profondo e sincero che lega i due ineccepibili artisti. A farli conoscere è un amico comune, geniale e abile violoncellista e compositore Geurgy Gusev, allievo dell’illustre maestro Giovanni Sollima, compositore e violoncellista contemporaneo, ricco di talento.
Davide Colantoni ha prodotto un’opera digitale in memoria delle vittime della tragedia del 9/11 sulle torri gemelle, intitolata “The Pietà in Ground Zero”, nell’archivio degli artisti del 9/11 memorial.
Il loro è un amore d’altri tempi…La meravigliosa Natalia e il marito Colantoni sono profondamente uniti nella vita sentimentale e artistica. È vero che il tempo miete tesori…Dunque, una profonda amicizia lega anche David a Sollima, che diverrà per loro amico speciale. Giovanni sarà l’autore perfetto di un adattamento per soprano, per la voce di Natalia. Autore di due opere portentose: “Viaggio in Italia”, presentato alla Casa Internazionale della Musica a Mosca, dedicata alla memoria di Domenico Colantoni.