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Lucrezia Nardulli

La pugliese Lucrezia Nardulli, emigrata a Brooklyn e fedele figlia di Maria Addolorata

Pregare, in tempo di Pandemia per il prossimo, arricchisce il cuore e la mente

Pregare per il prossimo, in tempo di Pandemia, arricchisce il cuore e la mente.

 

Intervistare Lucrezia Nardulli è come intervistare un giglio bianco in una società “Covid 19” macchiata da tanti lutti. È presidentessa dei figli di Maria Santissima Addolorata a Brooklyn. Appartiene alla Chiesa cattolica di St. Athanasius Church in Brooklyn, con Monsignor David Cassato e Padre Alessandro Giuseppe Linardi. Lucrezia è italiana, nata a Mola di Bari in Puglia. Ha lavorato presso NYC Board of Education; studiato presso Fashion Institute of Technology e frequentato la New Ultrecht High School. Giunta in America a sedici anni, da 32 anni vive a Brooklyn. La fervida praticante del mondo della Chiesa cattolica lavora nella Public school, dove insegna anche spagnolo. È sposata con tre figli e due nipotini, con i quali trascorrerà la Pasqua, cucinando le meravigliose pietanze della sua cucina pugliese. Non ha ancora potuto vaccinarsi, ma si ripromette di farlo al più presto.

Pur essendo una laica si avverte una fortissima spiritualità. L’italoamericana sente vicino a sè la preghiera di Papa Francesco, con cui condivide il forte senso di fratellanza. Il misticismo trapela dalla sua voce, dalla sua essenza. È tale il suo vigore che emana un grande carisma. Si sente coinvolta dal bisogno di pregare insieme a gruppi di preghiere, per rinvigorire e intensificare il corpo e l’anima. Questo tempo di Coronavirus è cruciale! Un periodo in cui non c’è spazio per odi e rancori, ma è un ciclo dove dovrebbe trionfare l’amore. Afferma che il conforto più grande per i cristiani, che in tutto il mondo assistono all’orrore della Pandemia, delle guerre e malattie, è il Rosario. Pregare, come sostiene, rafforza l’uomo, lo fortifica. È lo sforzo e la voce che avvicina alla Madre celeste e a Gesù. Lucrezia, come tutti gli italoamericani, non ha mai dimenticato l’Italia. La terra tricolore è presente in ogni attimo della sua vita. I suoi occhi si illuminano di lacrime, quando pensa agli italiani sofferenti, al mondo sofferente. Sa che è terribile non potere viaggiare…rivedere il proprio paese d’origine.

Ecco perché è necessario non abbandonarsi allo sconforto, ma affidarsi a Gesù e Maria. Ritiene che devono essere i giovani ad essere coinvolti, a far parte dei gruppi di preghiera anche attraverso Facebook, da cui i ragazzi inesorabilmente non riescono a staccarsi. Sono, soprattutto, loro che stanno subendo le conseguenze. Con il gruppo di preghiera di Maria SS. Addolorata ogni sera prega insieme il Santo Rosario, coinvolgendo centinaia di persone, anche tanti giovani. In questo periodo di Quaresima in America è incalzante la preghiera alla Madonna Addolorata e al Manto di San Giuseppe. Lucrezia sostiene che il dolore della Madonna è il dolore della gente, la stessa che piange e si dispera per i propri guai. Sono le traversìe della vita, la mancanza di salute e certe situazioni economiche che conducono molti uomini a perdere la fede. Lucrezia rafforza la sua asserzione sul pensiero del sollievo con il Santo Rosario. Ritiene che la sua missione è incrementarlo. Solo il conforto della preghiera può rendere sereni, ribadisce. Insiste sulla pace, cominciando dal rispetto nelle famiglie. Ad evitare fratture, litigi, separazioni, violenze, separazioni e divorzi.

L’intervista con Lucrezia Nardulli termina con i ringraziamenti agli amici italoamericani, in particolare al Cav. Josephine Buscaglia Maietta, Regina del “Sabato italiano”, che nella sua trasmissione a Radio Hofstra University di New York, l’ha resa famosa in tutto il mondo, persino in Australia. Conclude che la felicità è correlata alle nostre lacrime. Solo unendosi alle piaghe di Gesù e al dolore della Madonna Addolorata, si potranno superare i momenti difficili della vita. In questo tempo di Quaresima, Lucrezia Nardulli vuole estendere a tutti i bambini del mondo un abbraccio grande. Li affida al Redentore, a Gesù Risorto, sperando che possano far meno uso del computer e dei giochi elettronici. Molto meglio giocare semplicemente con le bambole o i soldatini, come si faceva un tempo. Il danaro non è tutto nella vita ed il male proviene dal desiderio di accumulare sempre più soldi.
Conclude dicendo che sarà l’umiltà d’animo, la generosità e l’amore verso il prossimo che darà la felicità eterna.

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