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Gregorio Crudo

Gregorio Crudo, il crotonese alla conquista dell’America

Dalla Calabria con gli Italo-Americani per la promozione del Turismo del Sud-Italia in America

Dalla Calabria con gli Italo-Americani per la promozione del Turismo del Sud-Italia in America.

Un bella persona, Gregorio Crudo, un bel moro tipico figlio della stupenda terra Calabra. Sembra nato dalle viscere di quella meravigliosa terra che ha conosciuto tante generazioni di popoli antichi. Terra di Bizantini, Normanni, Angiolini, Aragonesi, Greci. Ecco, Gregorio, sembra ricordare un ritratto greco, rimarcato dai suoi tratti caratteristici del colorito del viso e dal profilo fisico. Bruno, corpulento mediterraneo, si fa notare per la gioia che esprime nello sguardo di meridionale. A sentirlo parlare si mostra più maturo della sua età. Padronanza di lingua, spiccata ars oratoria, un giovane perbene. Quando gli viene chiesta l’intervista, naturalmente in videoconferenza per ragioni di sicurezza, sembra andare in visibilio. Vuol dare il suo contributo e far conoscere la sua storia, la storia delle sue origini.

Nasce a Crotone nel 1990, ma vive a Cosenza. La sua formazione inizia in una cittadina di 60.000 persone, fino agli anni del Liceo. Si è iscritto presso l’Università della Calabria ed ha conseguito, con il voto di 110/110 da qualche settimana la Laurea Magistrale in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni.

 

Grande soddisfazione avere la certezza, durante la discussione di Laurea, di essere seguito in streaming, collegati dall’America, da due personaggi di forte spessore culturale come Cav. Josephine Buscaglia Maietta ed Elisabetta Calello e dalla corrispondente per l’Italia del giornale “America oggi” di New York.
La sua tesi di Laurea Magistrale era “Il ruolo delle organizzazioni Italo Americane nei rapporti socio-economici Italia Usa”.
Il titolo del Project, denominato: “Promozione dell’offerta turistica Calabrese negli Usa, istituzioni di tavoli permanenti di cooperazione internazionale tra parti sociali“, è attualissimo. Ha coltivato varie passioni, come quella di far parte di alcune Associazioni. È una passione nata a scuola, dove era rappresentante delle Associazioni studentesche, con una vocazione per il terzo settore. Il suo desiderio associativo è nato all’Università, in quei luoghi che testimoniano il confronto in diverse tematiche.
Fa parte dell’Associazione Cristiana dei lavoratori italiani ed è Presidente CSV di Cosenza (centro servizi volontariato), ente di supporto pratiche gestionali ed amministrative per tutti gli enti del 3’ settore.

Creare rete è stata, probabilmente, una sua deformazione caratteriale. Ha maturato le esperienze in vari luoghi, per prima a Bruxelles. Dopo aver vinto una borsa di studio con l’Erasmus, ha svolto per 4 mesi un tirocinio nella sala stampa del Parlamento europeo. In seguito ha vinto una borsa per esperienze internazionali e da lì il suo viaggio per l’America. Mostra con umiltà e semplicità il suo temperamento diplomatico, che lo porterà in un prossimo futuro sulle alte sfere di una brillante carriera.

Tra le sue passioni i viaggi. Sono conseguenza della “sua sana curiosità”, così come la nonna la definiva, dato che il giovane chiedeva sempre il perché di tutte le cose. Sì, perché il suo viaggio a New York è stato fondamentale. Utilizza una metafora, quando afferma di essere tornato profondamente cambiato. Ritiene che al di là del fascino turistico, a New York si avverte il senso dell’ampia visione, la multiculturalità, il Trade Union. Fa riferimento anche agli insegnamenti che i referenti delle varie organizzazioni sono riusciti a dare. Manifesta il suo ringraziamento alla Sig.ra Elisabetta Calello, Executive Vice President, AIAE, che è stata al Consolato di New York per più di 40 anni. Tutto ciò ha fatto conseguire spunti di riflessione sull’affidabilità, sul costruire le relazioni, perché come pensano gli americani con l’impegno si può arrivare in cima. Il primo concetto da sviluppare in Italia è stato puntato sulla volontà di cooperare, mettersi in gioco e riscoprire le tradizioni con programmi innovativi, interessando le istituzioni.
Mettendo insieme operatori turistici, associazioni italoamericane, creando un progetto tra partner seri, o forse non necessariamente interessando le istituzioni, si possano derogare gli intenti, a volte, aleatori delle pubbliche amministrazioni.
Crudo ritiene che occorra creare reti a più livelli; all’interno del progetto nominare esperti operatori turistici, per affrontare le spese di soggiorno in America e in Italia.

Ricorda che i suoi nonni erano di Reggio Calabria e la sua curiosità lo porta a ripercorrere, come in flashback nel passato, un percorso nel tempo. Invita, perciò, ad innovare le origini, scoprire l’albero genealogico dei propri avi, della propria famiglia e del proprio territorio. Gregorio alla domanda, cosa si potrebbe offrire alle nuove generazioni, ripete che la risposta è insita proprio nella parola origini, parola ricorrente e senza dubbio capace di sciogliere i nodi. Controllare il partenariato di alcuni attori, far vivere alle persone i luoghi da dove sono partiti i bisnonni. Se possibile scoprire le proprie case, le vie, i quartieri, i nomi con cui spesso venivano denominati. Sarebbe prendere spunto anche dai latini nella ricerca del praenomen, il nome proprio; il nomen ovvero il cognome della Gens ed infine il cognomen, una specie di soprannome, che serviva a distinguere padri e figli primogeniti. Così facendo non è solo concepito come turismo religioso ma é anche emozionale.
L’incontro con Gregorio Crudo punta sul suo lavoro di tesi: Il ruolo delle organizzazioni italoamericane nei rapporti socio-economici tra Italia ed Usa. Il lavoro prende ispirazione da uno studio dell’evoluzione delle organizzazioni italoamericane dal 1880 fino ad oggi, ma soprattutto dal lavoro di ricerca, condotto per tre mesi sul territorio di New York. Durante il lavoro di ricerca si sono create delle sinergie con l’AIAE, Presidente Cav. Josephine Buscaglia Maietta.

L’intenzione di Gregorio era creare dei ponti tra il Sud-Italia, l’Italia e gli USA. Ciò è stato possibile attraverso l’analisi di alcune interviste condotte a 9 organizzazioni italoamericane. Sono emersi, oltre agli aspetti salienti, organizzativi ed associativi, anche aspetti del progetto che avrebbero potuto essere punti di condivisione tra il Sud-Italia, la Calabria e gli USA.
Molti le occasioni interessanti, tra queste l’idea della promozione del Turismo del Sud-Italia attraverso le organizzazioni italoamericane per la riscoperta delle origini. Gregorio crede fermamente nel ruolo rivestito da queste organizzazioni, specialmente tramite l’insegnamento dalla lingua italiana fatta nel territorio di New York. “Le sinergie, asserisce, oggi devono essere assemblate, per costruire un tavolo permanente tra tutti gli attori, che credono nel valore dell’italianità, nella riproposizione dei punti cardini del lavoro sulla italianità . È tutta la storia che ha sempre contraddistinto, mixata ai luoghi di permanenza delle stesse persone e quindi dell’America”. È innegabile che durante la sua permanenza negli States sono emersi tanti punti di collaborazione. Sulla promozione del turismo in America, sulla promozione dei luoghi, sulle permanenza delle tradizioni bisogna andare alla ricerca, riscoprire i luoghi d’origine da cui si è partiti, così da poter rendere edotta la terza, la quarta e la quinta generazione.
Quelle persone che oggi sentono parlare dell’Italia solamente dai nonni ed hanno un ricordo sfocato, riacquisterebbero, così, nuovamente questi ponti. Il 2021 è il 160’ anno delle relazioni diplomatiche tra Italia ed Usa. Il mese di Marzo, ricorda Crudo, ha risvegliato le sinergie con diverse cerimonie con la presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Si è anche creato un portale italyus160.org. che fa da ponte. Alcuni sono già tra il Sud-Italia e gli States, prima tra tutti, l’Università della Calabria. Allora perché non insistere con un tavolo permanente tra attori dotati di buona volontà e non con uno scopo già precostituito dalla generatività dell’azione? Ciò potrà attuarsi mettendo insieme attori sociali con l’ausilio di progetti, che emergeranno con l’ausilio di facilitatori sociali, che creeranno delle vere e proprie sinergie. Alla domanda su cosa vorrebbe fare da grande, Gregorio risponde, senza riserve. Gli piacerebbe la cooperazione internazionale. Rievoca l’Associazione “Ieri, oggi domani” e le parole della Presidente, Gina Alìa, che lo ha fatto riflettere sull’apporto delle Associazioni, grazie agli eventi qualche volta luttuosi, come il terremoto dell’Aquila. Improvvisamente l’intervista tocca l’aspettò food della Calabria nel mondo, il vino fatto tradizionalmente, come lo facevano gli antichi romani, l’olio dal sapore unico, nato dagli stupendi uliveti calabresi, la nduja esportata in America e nel mondo. È fiero il giovane crotonese nel rammentare la prima scuola pitagorica di Crotone, spunto per il “programma grimaldello”, strumento potente di generatività, raccontare la propria storia con il background legata alla promozione territoriale. Oltre a generare un’immagine positiva, avrebbe un potere generativo che non si può misurare. Da ciò sarebbe bene creare, tavoli permanenti con attori scelti, Operatori turistici, Associazioni italoamericane, Università della Calabria ed eventualmente un expertise della facoltà di Scienze politiche. Bisogna condividere un percorso promozionale con la Calabria, che parte dalle vacanze, ma che non si ferma. Dal punto di vista degli investimenti si tentano quelli legati all’intelligenza artificiale. Se si pensa che il Rettore della Calabria, Prof. Nicola Leone, è il decimo esperto e conoscitore al mondo per l’intelligenza artificiale, laddove ci fossero degli interessati a questo campo, le relazioni che si possono creare non sono possibili da prevedere.

Certo è, che la figura di Gregorio è conosciuta in America, non solo per le foto girate dagli amici italoamericani, durante il colloquio della Magistrale, ma anche grazie alla Regina del Sabato Italiano, Cav. Josephine Buscaglia Maietta, di Radio Hofstra University di New York. La giornalista ha fatto conoscere al suo numeroso pubblico mondiale, dall’Europa all’Australia, questo talentuoso giovane. Gregorio, dopo aver chiesto ad Elisabetta Calello il contatto con personaggi di organizzazioni importanti internazionali, ha potuto incontrare anche Josephine. È avvenuto in New Jersey, dove, intervistato, durante la trasmissione “Sabato Italiano” di Radio Hofstra, ha maturato un’esperienza indimenticabile. La Castelvetranese a New York è l’emblema di tutti gli italiani ed è agli italoamericani che si rivolge il Neo-laureato: “Riscoprite le origini, fate un viaggio nel tempo per non dimenticare”.

Si sente di ringraziare la sua famiglia, che ha creduto in lui, che gli ha dato la possibilità di fare queste esperienze e i sani valori impartiti. Vuole ringraziare il team dei Professori e tutti coloro che lo hanno seguito durante il percorso :
– Prof. Nicola Leone, Rettore dell’Università della Calabria;
– Prof. Domenico Cersosimo, Docente Ordinario – Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università della Calabria;
– Cav. Anthony Julian Tamburri, Dean The John D. Calandra Institute – Queens College – The City University of New York;
– Elisabetta Calello, Former Assistant presso il Consolato Generale di New York;
– Cav. Joan Marchi Migliori, Director for Community and International Programs and Cuny/Italy Exchange Program at Queens College/ CUNY.
Joan Migliori, che affettuosamente chiama Zia Giovanna, è stata la prima persona, dopo che arrivato a New York ha permesso al giovane calabrese di mettersi in contatto con tutte le persone che hanno consentito di proseguire il lavoro di tesi con esperienze uniche. Tra le tante partecipazioni il “Columbus day”, in un evento straordinario in prima fila con persone importanti come John Elkan, Rocco Commisso, proprietario della squadra della Fiorentina, Salvatore Ferragamo. Gregorio si sofferma in un “Gratus animus est” all’eccellente Rettore Dott. Nicola Leone e all’Istituto Internazionale della Calabria. Grazie al Rettore Leone che ha permesso a tutto il personale universitario di potersi vaccinare contro il Covid, ha potuto proseguire tranquillamente il lavoro di tesi.

Crudo raccomanda ai giovani della sua generazione di essere propositivi e generativi, crederci ed essere sempre positivi. In un periodo così difficile di grande pandemia, non si devono tralasciare i propri progetti, solo così i sogni potranno avverarsi. L’intervista volta al termine, lascia l’immagine di un giovane con la testa sulle spalle, un ragazzo che ama davvero la sua terra come fosse una madre.

Lasciamo che i giovani talenti come Gregorio si facciano largo nella società! Il giornale America oggi di New York e il programma “Sabato Italiano” di Josephine Buscaglia Maietta di Radio Hofstra University siano il trampolino di lancio di tutti i suoi successi futuri. Si è certi che i trionfi e le affermazioni del Dott. Crudo si trasformeranno in vittorie, che custodiranno la Calabria “Patrimonio italiano nel mondo”.

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