Oggi più che mai la lotta per la sopravvivenza dell’azienda Whirlpool, perseguita con tenacia ed esemplare coesione, acquista valore generale e quindi ha bisogno di un’ampia solidarietà da parte dell’opinione pubblica democratica. Gli operai, le operaie, i tecnici e gli addetti amministrativi dell’azienda napoletana dal 2018 sono mobilitati per opporsi alla volontà degli amministratori americani dell’azienda di chiudere e di procedere ai licenziamenti.
La lotta per la tutela dell’occupazione avviene in un contesto politico-sindacale di estrema ambiguità e complicità in ordine a concrete soluzioni alternative che le istituzioni governative sono tenute a ricercare, giacché al pari della maggiore parte delle imprese straniere italiane, dopo avere ampiamente goduto dei contributi dello Stato italiano, pretendono di chiudere o di delocalizzare a loro piacimento.
Pertanto questa realtà di lotta non deve passare sotto silenzio e merita un ampio sostegno.
Anche da Messina, in segno di solidarietà, è prontamente partito l’appello a versare un contributo alla cassa di resistenza istituita per sostenere il presidio operaio. In un momento difficile si compie un gesto simbolico ma altamente significativo nella consapevolezza che con l’unità della lotta si vince.
In Sicilia, compresa Messina, per effetto dello sblocco dei licenziamenti, si prevede che si perderanno circa 57 mila posti di lavoro o addirittura, come prevede ASSOIMPRESA, se ne perderanno 100 mila. Perciò proprio dalla Sicilia, nella fattispecie da Messina, parte la solidarietà di classe verso la Whirlpool, in una prospettiva di reciproco aiuto presente e futuro verso tutte le realtà lavorative in crisi.
-Giacomo Di Leo, coordinatore provinciale del Partito Comunista dei Lavoratori della sezione di Messina
– Giovanni Mastroeni, segretario provinciale CGIL-Messina
– Antonio Currò, segretario cittadino della sezione G. Impastato di Messina
– Daniele David, segretario provinciale Fiom Cgil-Messina
– Ivan Calì, per Potere al Popolo-Messina