Si è celebrata all’Accademia peloritana dei Pericolanti la Giornata Nazionale delle persone con sindrome di down.
L’evento promosso dall’Associazione Meter e Miles ha avuto come tema quest’anno: Spezziamo le catene
A moderare l’incontro di sensibilizzazione l’avv. Silvana Paratore che ha affermato che è l’ambiente che forma l’individuo aggiungendo come i bimbi con deficit cognitivi se adeguatamente stimolati e guidati lungo un percorso didattico adeguato, possono incrementare notevolmente le loro capacità intellettive e avere grandi margini di miglioramento nell’ambito delle loro autonomie personali e sociali. Espressi sentiti ringraziamenti al Rettore dell’Università degli Studi di Messina ed al pro-rettore prof. Giovanni Moschella per aver voluto sposare l’iniziativa volta a ricordare i diritti ed a rendere più accogliente la società nei confronti delle persone con sindrome di down.
Ricordata la vittoria negli europei nel basket della nazionale italiana con sindrome di down .
Incisivo il monito del presidente della Meter e Miles Saro Visicaro che ha sostenuto come nel celebrare ancora una volta la Giornata Nazionale dedicata alle Persone con sindrome di Down, si vuole cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica, gli interlocutori istituzionali i responsabili dei mezzi d’informazione sulle esigenze e sulle potenzialità delle persone Down. per ” rompere quelle catene” da troppo tempo impediscono ad ogni persona down di vivere in modo autonomo, libero ,felice.
Per questo la Meter & Miles ha concluso, ritiene prioritariamente indispensabile rendere praticabili programmi di intervento precoce per e con i genitori. Il futuro di ogni fanciulla o fanciullo dipende dalle strategie riabilitative ed educative che servano a prevenire o compensare alcune carenze di sviluppo presenti alla nascita. Se ciò fosse fatto il futuro cammino sarebbe migliore.
Presente all’incontro la prof.ssa Fiammetta Conforto delegata del Rettore ai servizi Disabilità e DSA la quale nell’incipit del suo intervento ha sottolineato come occorre vivere nella cultura dell’inclusione in quanto tutti abbiamo delle disabilità. La storia insegna che è possibile conseguire un diploma di laurea per i giovani con sindrome di down: Negli Atenei di Palermo, Udine, di Reggio Emilia, di Napoli dal 2016 diversi sono stati gli studenti down che hanno completato gli studi universitari in ambito umanistico ( lettere, scienze politiche, scienze della comunicazione, scienze dell’educazione) . L’università, ha concluso la Conforto, non solo come luogo di lezioni ed esami ma anche di crescita personale e culturale.
A seguire è intervenuto il giudice Salvatore Mastroeni particolarmente sensibile agli ” ultimi” che ha sostenuto come le famiglie con ragazzi down e i ragazzi siano da ringraziare perchè l’amore che insegnano esserci nelle difficoltà non ha pari monito in una società indifferente e con il mito del successo. Sono famiglie da capire ed ammirare al di là delle parole di moda : famiglie che vengono lasciate sole. In una Messina, ha aggiunto il magistrato, in spopolamento e morente ci sono conventi ed uffici vuoti ove è possibile creare gruppi in locali che diventino luoghi di incontro con personale specializzato, psicologi, registi, operatori di internet, formatori con adeguate competenze e professionalità. La Messina, oggi assente, come istituzioni alla giornata nazionale delle persone con sindrome di down, va chiamata a rapporto ha concluso Mastroeni.
Sulla tutela dei detenuti all’ interno delle carceri si è soffermata l’avv. Ester Isaja Presidente unione italiana forense di Messina, che ha citato alcuni suoi contributi sull’argomento quali Tutela della dignità umana: interazioni etico giuridiche, Le istituzioni cattive e molti articoli pubblicati su quotidiani e riviste alcuni dei quali sono confluiti in “Con gli occhi del cuore” Raccolta di scritti sulla Società e i Valori, sulla Famiglia e i Giovani, sulle Donne e sulla Giustizia
Approfondita la normativa relativa ai detenuti disabili , la problematica del sovraffollamento e quella della profonda spaccatura che si determina tra carcere e società. Sottolineata l’importanza delle nostre carceri che non devono essere considerate “contenitori delle vite di scarto” nè strumenti di de-umanizzazione e luoghi nei quali non esiste rispetto per la dignità della persona.
Entusiamo tra i giovani della Meter e Miles che si sono potuti confrontare con un collegamento in video conferenza con la Yellow school Palermo Servizi e progetti dedicata a giovani con disabilità per autonomia e formazione diretta dal dott. Luca De Paoli. Confronto, dialogo, proposte di gemellaggio e elaborazione di idee e progetti hanno caratterizzato il collegamento skipe tra le due realtà. Sottolineata l’importanza di avere formatori specializzati e non improvvisati che si rendano promotori di percorsi didattici mirati per far acquisire nuove autonomie e competenze.