Un’intervista al presidente dell’associazione antiracket Fonte di Libertà, Benedetto Gianlombardo, per far luce sul senso dell’anti usura e anti racket oggi. Tante le informazioni rivelateci, che non avremmo mai immaginato.
Parlare di questo fenomeno oggi ha assolutamente senso. Sì perché la mafia ha dimostrato nel tempo, che anche dopo aver subito tanti colpi importanti, pensiamo per esempio a quello che è successo nel nostro territorio, nella zona tirrenica tra Barcellona, Milazzo, Terme Vigliatore, Furnari, Mazzarrà S. Andrea, anche nella stessa Messina, ha saputo rigenerarsi.
Gli ultimi dieci anni sono stati caratterizzati da diverse inchieste antimafia, che hanno portato alla sbarra, con la 416 bis, tutti i vertici di ‘cosa nostra’. Ad oggi potremmo pensare, quindi, che il fenomeno non ci sia più, che si sia fermato. Purtroppo non è così. Anzi la mafia ha dimostrato di riuscire ad imporsi nuovamente, non solo con le estorsioni, ma anche con infiltrazioni nelle imprese, nel commercio degli stupefacenti, nelle amministrazioni pubbliche e negli appalti pubblici. Quindi tenere attive queste associazioni, che difendono la cultura della legalità, è importante per garantire sul territorio un presidio di giustizia che garantisca ai cittadini quel supporto necessario per combattere la mentalità criminogena.
Nata nel 2012 Fonte di Libertà si rivolge alla larga platea di imprenditori e liberi professionisti sostenendo l’importanza della denuncia dei fenomeni del racket e dell’usura. Ma soprattutto portando avanti azioni legislative nazionali e regionali in favore delle vittime.
I soci fondatori e soci membri sono stati a loro volta vittime della criminalità organizzata ed hanno avuto il coraggio di denunciare tutto alle autorità dello Stato.
Grazie anche all’esperienza maturata sul campo l’associazione, con sede a Terme Vigliatore, è diventata strumento para istituzionale di assistenza alle vittime di estorsione ed usura, ente riconosciuto dalla Prefettura di Messina e dal Ministero degli Interni.
Si fa garante di diritti fondamentali come la libertà individuale e la libertà di impresa.
Tanti gli argomenti toccati nell’intervista:
• L’importanza delle associazioni antiracket nel 2022
• Pon Legalità
• Prestiti prevenzione usura, derivanti da fondi del MEF (art.15 L.108/1996)
• Legge salva suicidi (legge 3/2012)
• Progetto Messina ed Enna contro usura e racket, con accesso a fondi per offrire alle vittime consulenze di commercialisti, legali e in più la consulenza psicologica (che è una novità)
• Sinergia con amministrazioni pubbliche, forze dell’ordine e annessi vantaggi
• Le metodologie utilizzate per le richieste estorsive
• Progetto con le scuole (in anteprima per la nostra testata)
• Appello alle vittime che ancora non sono state risarcite dallo Stato.
Antiracket: Progetto Scuole
In anteprima per la nostra testata giornalistica, il presidente dell’associazione Fonte di Libertà, Benedetto Gianlombardo, ha annunciato un progetto, che verrà presentato nei prossimi mesi, e che avrà come protagoniste le eccellenze delle scuole della provincia di Messina, in particolare il Liceo classico Luigi Valli di Barcellona Pozzo di Gotto e alcuni Istituti tecnici del messinese. L’obiettivo è far scrivere un testo e realizzare un cortometraggio, in cui i ragazzi dovranno esporre le loro idee su come vorrebbero la Sicilia del domani, quali cose migliorerebbero sotto tutti i punti di vista. Specificando se secondo loro il contrasto alle mafie e la denuncia delle imposizioni del crimine organizzato possono essere un valore aggiunto in un percorso di riabilitazione ed efficentamento della nostra Regione, che purtroppo è sempre un pò più arretrata rispetto al Nord Italia, sia dal punto di vista infrastrutturale, che dei servizi pubblici e della sanità.
Per maggiori dettagli, sulla tempistica e le modalità, si dovrà attendere ancora un po’ di tempo.
Il progetto sarà finanziato interamente dall’associazione antiracket.
Antiracket: appello alle vittime
Alla fine della nostra lunga intervista il presidente Gianlombardo ha voluto concludere con un appello alle vittime delle criminalità, che hanno subito estorsioni, hanno denunciato, ma che per mille motivi ancora non sono state risarcite.
Anche se ciò è accaduto tanti anni fa rivolgetevi a Fonte di Libertà, il PON Legalità cui si fa riferimento nell’intervista, su iniziativa del Ministero degli Interni, si pone l’obiettivo di risarcire anche tutti i vecchi casi, offrendo tutto il supporto necessario. Le vittime del passato possono contattare l’associazione per completare finalmente l’iter di risarcimento dei danni al seguente link https://www.fontediliberta.com/.