Non poteva mancare il plauso da Fonte di Libertà e F.A.I. all’operazione, condotta dalla DDA e dal Comando Provinciale dei Carabinieri di Messina, che ieri notte hanno dato esecuzione, in Sicilia e Calabria, a ordinanze di custodia cautelare emesse, su richiesta della Procura Distrettuale della Repubblica di Messina, dal G.I.P. presso il locale Tribunale, nei confronti di 86 persone.
I reati contestati: associazione di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico mafioso, trasferimento fraudolento di valori, detenzione e porto illegale di armi, incendio, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti, sfruttamento della prostituzione, con l’aggravante del metodo mafioso.
“L’operazione – si legge in una nota congiunta del Vice Presidente Nazionale della FAI Mario Ceraolo e del Presidente di Fonte di Libertà Benedetto Gianlombardo – dimostra la grande capacità di “cosa nostra barcellonese” di inabissarsi a seguito delle molteplici inchieste anti mafia susseguitesi nel corso di quest’ultimo decennio, ciò al fine di rigenerarsi per continuare a condurre le principali attività illecite che da sempre la contraddistinguono, ovvero l’imposizione delle estorsioni, l’infiltrazione nell’economia e nella vita pubblica e politica del territorio, la gestione capillare dello spaccio delle sostanze stupefacenti”.
E continua “Ci si complimenta e si ringraziano i Magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Messina, da anni impegnata in prima linea, unitamente alle Forze dell’Ordine nella costante e incessante attività di prevenzione e repressione del fenomeno mafioso, che da sempre caratterizza il nostro territorio, in cui senza alcun dubbio con una ritrovata e più marcata libertà d’impresa, potrebbero essere evase le tantissime potenzialità che vi insistono, così da favorire più sviluppo, efficienza e legalità”.
Proprio lunedì, la nostra redazione, aveva fatto l’intervista al presidente Benedetto Gianlombardo e non potevamo sapere che nella notte sarebbe stato sferrato il duro colpo alla mafia con gli arresti sopracitati. Sicuramente un segnale forte che sottolinea l’importanza di un’azione congiunta tra i protagonisti dell’antimafia, che non deve mai arrendersi.
Conclude la nota – “In tutti questi anni la FAI, Federazione Italiana Antiracket, ha continuato a perpetuare questo fondamentale volontariato, accanto alle vittime di racket e di usura, in provincia di Messina… come in diversi altri territori del meridione d’Italia in cui siamo presenti con decine di presidi anti-racket e anti-usura.
Questo nostro impegno e l’esperienza maturata ci da la consapevolezza e la coscienza che non si può e non si deve mai abbassare la guardia”.