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V-fuoco

Vigili del fuoco Sicilia: ancora disservizi

Come professionisti del soccorso, siamo gli unici a poter garantire “sicurezza”, ma il rispetto, dov'è?

L’Unione sindacale di base Vigili del fuoco Sicilia denuncia disservizi.

A dar voce al comparto è, ancora una volta, il coordinatore regionale Carmelo Barbagallo, che con un comunicato spiega l’attuale situazione in cui si trovano.

 

“Da almeno sei mesi, niente mensa e niente buoni pasto. Da ottobre i vigili del fuoco in Sicilia, devono comprare i pasti di tasca propria, con cifre che in questi mesi hanno pesato sui bilanci familiari. Parliamo di oltre 1000 euro. Se poi mettiamo nel piatto l’emergenza alluvione di ottobre e novembre, la cosa diventa barzelletta!” Inoltre – “attendiamo due mensilità dal CAS (consorzio autostrade siciliane) per il servizio prestato nei mesi scorsi, dal momento che ci sono problemi di messa in sicurezza dell’autostrada”.

Più volte sono state inviate richieste al Ministro delle infrastrutture, al Presidente della Regione, alla Protezione Civile regionale, alla dirigenza regionale dei Vigili del Fuoco. Tuttavia allo stato attuale, nulla è cambiato, nessuna risposta da parte loro. “Abbiamo cercato di essere collaborativi – aggiunge Barbagallo – ma arrivano sempre più pacche sulla spalla e medaglie di cartone”.

Proprio in questi giorni, “si è parlato del nuovo contratto, contratto che, sé andassimo ad analizzare con l’inflazione programmata e gli aumenti abnormi attuati su tutti i beni di prima necessità in questo, sembrerebbe l’ennesima beffa!” Si è parlato pochissimo, invece, di “sicurezza e tutela” e tantissimo di “lavorare di più”, ma con le stesse economie!
Come professionisti del soccorso, siamo gli unici a poter garantire “sicurezza”, ma il rispetto, dov’è?

Una situazione problematica e drammatica se si rammentano anche le altre mancanze note da tempo: mancanza di personale, mancanza di mezzi per il soccorso, (anche se qualcosa è arrivata- dice il coordinatore), che sono esigui per i rischi correlati del territorio.

“Come organizzazione sindacale, qualora si dovesse protrarre ancora nel tempo, non escludiamo azioni più incisive. Dobbiamo dare un segnale forte, siamo stati troppi magnanimi!”

La strada che il comparto sembra voler prendere è quella della protesta.




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