Quella che si apre è destinata ad essere la settimana decisiva per il completamento del quadro delle candidature in vista delle prossime elezioni amministrative a Messina.
Con le candidature ufficiali di Federico Basile per Sicilia Vera, Franco De Domenico per il Centrosinistra, Gino Sturniolo sostenuto da Messina in Comune e di Salvatore Todaro del movimento Futuro, Trasparenza e Libertà e da Ucdl, Unione per le cure i diritti e le libertà, a dire il vero, a meno di ingressi di outsider ritardatari, la casella (o le caselle) mancante è quella del Centrodestra, sempre che il lungo e tormentato travaglio si concluda con il parto di un unico nome ed eviti una non proprio clamorosa ma sicuramente devastante spaccatura, sul piano della credibilità ancor più che su quello elettorale.
Al momento i due nomi in campo sono sempre quelli di Maurizio Croce e di Nino Germanà, con quest’ultimo pronto a fare un passo indietro, se anche l’altro si farà da parte. C’è stato un solo e breve momento in cui, all’inizio della scorsa settimana, la scelta sul nome di Croce era sembrata definitiva. In un pomeriggio, e sei comunicati stampa, da candidato ufficiale, è stato lo stesso “tecnico” (sostenuto da Forza Italia, Sicilia Futura, Ora Sicilia e Democrazia liberale, con Democrazia Cristiana e Udc in fase a temporeggiamento dopo un’iniziale apparente adesione e l’altolà della Lega) in una delle sue rare esternazioni, ad indicare nell’unità della coalizione l’unica strada possibile.
Uno stallo che risente degli equilibri per le candidature delle altre città al voto, Palermo su tutte, guardando ovviamente alle elezioni regionali in autunno.
Per tutta la settimana Nino Germanà è andato dritto per la sua strada, confermando l’autocandidatura e smentendo anche la notizia di suo ritiro dalla corsa. Fino a due giorni fa, quando, pur continuando a lanciare strali e a parlare di “metodi discutibili e dannosi” che logorerebbero il Centrodestra, ha annunciato di essere pronto “con un gesto di generosità e serietà a fare un passo indietro per trovare una sintesi unitaria – ha detto – che vada oltre me e Croce”. Più che passo indietro, un passo di lato a favore di una terza candidatura, perché su un altro nome si può ragionare, ma su quello su cui convergono Forza Italia, Beppe Picciolo e i Genovese proprio no.
E quindi? Quale sarà il volto dietro al grande punto interrogativo del Centrodestra messinese.
Un altro nome che circola insistentemente è quello dell’ex sindaco Giuseppe Buzzanca, ma non come candidatura ufficiale di Fratelli d’Italia, che a Palermo ha messo in campo il nome della parlamentare nazionale Carolina Varchi, senza aspettare le decisioni o l’eventuale convergenza delle altre compagini di Centrodestra che al momento, nel capoluogo siciliano, va in ordine sparso. E non è detto che la stessa cosa non possa accadere a Messina.
E proprio Buzzanca, nelle ultime 24 ore è tornato a far parlare di sé anche per una serie di botta e risposta a dir poco velenosi su Facebook con l’altro ex primo cittadino, Cateno De Luca.
Esternazioni, da entrambe le parti, che poco hanno a che fare con il futuro di Messina e che, di certo, non rischiano di alzare il livello del dibattito politico.
C’è solo da augurarsi che la campagna elettorale sia altro e che gli attori in campo vadano oltre a facili esternazioni da hate speech “acchiappaclick” o storytelling con slogan preconfezionati sui social.
Se spettacolo deve essere che almeno sia decoroso. Al 12 giugno mancano meno di 70 giorni.