Non si terrà la tradizionale processione delle Barette del Venerdì Santo.
Per il terzo anno consecutivo i messinesi non potranno vivere uno degli appuntamenti più sentiti del periodo pasquale. A dare lo stop definitivo alla manifestazione è stata la Confraternita del SS. Crocifisso, che cura l’organizzazione della processione, il cui direttivo si è riunito ieri sera.
La motivazione è la stessa degli ultimi due anni: il rischio dei contagi Covid. Nonostante sia stata decretata la fine dello stato d’emergenza e si stiano, progressivamente, allentando tutte le misure restrittive, il numero dei contagi, in Sicilia e in particolar modo a Messina, è ancora troppo alto e la diffusione del virus non permette di svolgere in tranquillità e sicurezza eventi che comportano assembramenti e grande partecipazione, come appunto la processione delle Barette.
Appena due giorni fa, la decisione del Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica che aveva dati il via libera ai riti della Settimana Santa, tra la sorpresa, c’è da dirlo, degli addetti ai lavori, aveva indotto a pensare che quest’anno la processione sarebbe tornata.
Ma pur autorizzando la manifestazione, il Comitato aveva comunque posto alcuni paletti, come la scelta di percorsi alternativi in caso di strade strette, la riduzione delle Barette, l’indicazione per i portatori dell’utilizzo di mascherine ffp2, la raccomandazione ai fedeli di indossare i dispositivi di protezione anche all’aperto considerando gli inevitabili assembramenti. In più c’è da considerare la circolare, emanata dal 2020 dall’allora Capo della Polizia Franco Gabrielli, che prevedono che gli organizzatori delle manifestazioni garantiscano il rispetto delle norme anti covid.
“Siamo dispiaciuti e amareggiati – ha detto il governatore della Confraternita del SS. Crocifisso Pietro Corona – ma non potevamo prendere una decisione diversa. Ci dispiace per la città perchè speravano di poter recuperare questo momento così sentito dalla comunità dopo due anni di stop forzato, ma le condizioni non lo consentono”.
“La processione – ha spiegato Corona – prevede l’attraversamento di strade strette, come la Via Oratorio San Francesco e la stessa Via XXIV Maggio, dove c’è la la chiesa del Nuovo Oratorio della Pace che è il punto di partenza della Via Crucis, non è possibile individuare strade alternative. La riduzione del numero delle Barette, inoltre, non è pensabile e non risolverebbe il problema”.
A questo si aggiunge la difficoltà, o sarebbe meglio dire impossibilità, di assicurarsi che migliaia di persone indossino le mascherine o mantengano le distanze di sicurezza nel corso della processione, con un preavviso di appena 10 giorni.
Nemmeno quest’anno, ad ogni modo, mancherà ai fedeli la possibilità di vivere il momento della Passione.
Giovedì e Venerdì della Settima Santa, la chiesa di Via XXIV Maggio, sarà aperta al pubblico dalle 10.30 alle 13 e dalle 17 alle 24. Giovedì, alle 20.30 si terrà la celebrazione eucaristica, mentre venerdì, dalle 20, i fedeli potranno partecipare alla Via Crucis ai piedi delle Barette, muniti di mascherina e mantenendo il distanziamento.
Gli undici gruppi statuari avranno addobbi verdi, senza fiori, e ognuno di loro sarà impreziosito da un ramoscello d’ulivo, simbolo di pace, in segno di speranza e vicinanza alla popolazioni devastate dalla guerra.