“La voce e le preoccupazioni riportate in più occasioni dai Procuratori del Tribunale dei minori, dagli operatori scolastici, socio-assistenziali, socio-sanitari e del terzo settore, a fronte dei crescenti disagi non solo sociali delle famiglie e dei minori delle periferie a rischio, sono elementi estremamente preoccupanti, che non possono rimanere senza adeguata valutazione e supporto”.
Lo ha detto Dino Bramanti, presidente della VII commissione consiliare di Palazzo Zanca, che si è riunita questa mattina sul pericolo devianze sociali conseguenti all’abbandono scolastico.
Una seduta particolarmente importante e delicata, alla quale hanno partecipato il Procuratore Capo del Tribunale dei minori di Messina Andrea Pagano ed il Garante dell’Infanzia Angelo Costantino.
L’allarme, lanciato dalla Commissione Antimafia Regionale, ha messo sotto i riflettori anche Messina con le sue periferie e le aree ad alto rischio. La Sicilia è al primo posto tra le regioni italiane per dispersione scolastica, col suo 19,4%, come si evince dal corposo documento Regionale della Commissione Antimafia. Molte criticità sono state evidenziate e poste all’attenzione generale, tra queste vulnerabilità sociale, incertezze amministrative e burocratiche nei sostegni, perpetua carenza di risorse economiche, frammentarietà e lentezza degli interventi, assenza di sinergia istituzionale, mancanza di spazi di socialità.
“In questo quadro sconfortante – ha dichiarato Bramanti – non può essere che perdente ogni considerazione priva di rimedi immediati ed efficaci. L’urgenza di dotarsi di un’anagrafe scolastica e di un piano dell’infanzia Regionale, l’importanza di ricostituire la Commissione Regionale per i problemi della devianza e della criminalità, l’imprescindibile valorizzazione delle figure dei Garanti locali sono state proposte e vagliate dai Commissari Regionali”.
Il Procuratore Capo del Tribunale dei minori di Messina Pagano ha sottolineato “l’urgenza di provvedimenti, a tutela di una debolezza del sistema di protezione e al rischio di devianza che sta innescando preoccupanti percorsi, mettendo a rischio la normale crescita dei minori, in uno scenario che deve fondarsi sul rispetto della legalità e al massimo impegno di recupero sociale. Impressionante il trend di segnalazioni che vede raddoppiato nell’arco di tre anni il numero di richieste da disagio minorile”.
Pagano ha segnalato, inoltre, l’allarmante afflusso minori dall’Ucraina, precisando che non vanno considerate potenziali adozioni ma normali affidamenti, così come dettato dalle norme internazionali e dalle precise volontà dei familiari.
Il Garante dell’Infanzia ha ribadito l’allarme, più volte espresso e palesato ultimamente anche dalla Commissione Antimafia, e la necessità di un’azione di contrasto al fenomeno che deve vedere protagonisti tutti i responsabili del settore coinvolgendo, a fianco delle famiglie e della scuola, tutte le componenti politiche, dirigenziali e istituzionali che, a qualunque titolo, abbiano un ruolo nella prevenzione e nella correzione dello scollamento dal percorso naturale e fisiologico dei minori, impegnando anche risorse per il loro futuro e sottraendoli da ingannevoli e facili prospettive.