Sono due i candidati a sindaco di Villafranca Tirrena che si contrapporranno in occasione delle elezioni amministrative in programma il prossimo 12 giugno.
Da una parte c’è il vicesindaco uscente, Giuseppe Cavallaro, e dall’altra l’ex assessore ai Lavori pubblici Mario Russo, revocato dalla sua carica nell’aprile 2021 dall’attuale primo cittadino Matteo De Marco. A fianco di Russo, geometra di professione e con una solida carriera politica alle spalle, vi è un ampio gruppo composto da partiti, sindacati, imprenditori, professionisti e rappresentanti della società civile che lo hanno scelto come punto di incontro e di sintesi di tutte le loro istanze riformatrici finalizzate a risollevare il Comune dal punto di vista amministrativo e finanziario e che partono dall’idea secondo cui vi è stata, nel corso degli ultimi anni, una totale assenza di programmazione delle attività per lo sviluppo del territorio e un’apatica attività progettuale.
«La grande esperienza che mi lega fortemente al territorio – ha dichiarato Russo – è quella per la politica, la voglia di rendermi utile alla mia cittadinanza, mettendomi al servizio del paese e lavorando per il suo sviluppo. La mia prima esperienza politica risale alla candidatura al Consiglio Comunale in occasione delle elezioni amministrative dell’anno 2007, una candidatura che non mi ha dato i risultati sperati, ma che mi è servita parecchio come prima esperienza in un campo a me fino ad allora sconosciuto. Ci riprovo nel 2012 candidandomi al Consiglio Comunale e, dopo una buona affermazione, svolgo il mio mandato di consigliere di maggioranza con molto impegno, ma soprattutto comincio ad entrare nella farraginosa macchina burocratica che è la pubblica amministrazione, un percorso complicato ma anche affascinante. Svolgo il mio mandato di Consigliere comunale ma anche di Presidente della Commissione Bilancio, cominciando così a prendere confidenza con i numeri che, inevitabilmente, segnano in positivo o in negativo il percorso di una amministrazione. Esercito l’esperienza di consigliere cercando di ritagliarmi uno spazio vitale che mi consenta una certa autonomia decisionale, pur rimanendo nel contesto di una maggioranza che, col passare degli anni, mi accorgo che ha bisogno di essere rilanciata. Arriviamo così alle elezioni del 2017 alle quali non partecipo da candidato al consiglio comunale, ma da assessore designato, una posizione apparentemente di prestigio ma che ha bloccato in un certo senso quella mia voglia di confronto che ho sempre esercitato in modo diretto con i cittadini, come si suol sire “mettendoci la faccia”. Ho fatto campagna elettorale per due candidati che, grazie ad un grande lavoro, hanno avuto una forte e significativa affermazione in termini di preferenze, risultando tra i primi a essere eletti al Consiglio comunale. Inizia così per me l’avventura di Assessore, perché proprio di avventura si tratta. In un primo tempo mi vengono assegnate dal Sindaco le deleghe alla Manutenzione e al Decoro Urbano, incarico che svolgo con grande dedizione, con una presenza capillare sul territorio, cercando di programmare al meglio tutte quelle attività volte a migliorare la nostra cittadina. Qualcosa, però, non funziona o, per meglio dire, funzione troppo bene e ovviamente la mia operatività all’interno di un’amministrazione che continua inesorabilmente a manifestare grossi limiti di programmazione ed efficienza, diventa particolarmente indigesta, e, dopo poco tempo, viene messo in atto un rimpasto delle deleghe e questa volta mi vengono assegnati Lavori Pubblici e Protezione Civile. Proprio nello svolgimento di queste mie funzioni, le tensioni con la maggioranza di cui facevo parte si acuiscono. Nel mio nuovo ruolo inizio un lavoro mirato a riprendere tutto ciò che nel campo dei lavori pubblici era stato posto nel dimenticatoio proprio da chi mi aveva preceduto, iniziando ad intraprendere continui rapporti con i vari assessorati regionali che hanno competenze specifiche in questo settore, e raccogliendo, alla luce di quanto toccato con mano, una grande amarezza nel constatare la totale assenza di Villafranca Tirrena nel rapporto con funzionari regionali e rappresentanti politici, un’assenza pesante che negli anni aveva messo a repentaglio quel poco che era stato presentato, e mai seguito. Evidentemente, questa mia presenza attiva e fattiva e la scoperta dell’assenza di operatività nel pregresso, inizia, anzi, continua a rappresentare un problema al cospetto di sindachi e colleghi, compagni di viaggio dei quali, inevitabilmente, mi allontanavo proprio per il tipo di gestione che avevo posto in essere. Potrei elencare una serie di problematiche che si sono palesate aprendo alcuni fascicoli, ma voglio semplicemente citarne uno, quello relativo al finanziamento per il nuovo lungomare, un’opera che faceva parte del Patto per il Sud e che, dopo essere stata inserita nel programma di finanziamento, era stata letteralmente abbandonata al proprio destino, senza alcun minimo intervento da parte del mio predecessore. […] ed eccoci a quanto sta accadendo oggi. Tutti i mesi trascorsi dopo la mia uscita dalla giunta comunale sono stati impiegati alla ricerca della formazione di una aggregazione politica che potesse consentire di dare una continuità al mio lavoro svolto e così bruscamente interrotto, ed oggi dico fortunatamente interrotto. Tanti incontri, tanti confronti, tante proposte, tanto tempo impegnato alla ricerca della soluzione migliore per Villafranca, ed oggi posso affermare con orgoglio che tutti coloro che hanno partecipato alla costruzione di questo nuovo progetto, con grande spirito di sacrificio e senza inutili e dannosi personalismi, hanno deciso convintamente di trovare una sintesi sul mio nome, su un’idea diversa di Sindaco, di amministrazione e di consiglio comunale, organi istituzionali che dovranno fare della partecipazione popolare e della condivisione il primo obiettivo per i prossimi 5 anni».
A comporre la sua lista, sei uomini e sei donne: Luca Villari, Daniela Zirilli (Assessori designati), Fabrizio D’Andrea, Nives Ingemi, Bartolo Costanzo, Roberto Saia, Anna Russo, Floriana Cataldi, Pippo Anastasi, Filippo Calderone, Monica Castelli e Donatella Sindoni.
Come detto, l’altro candidato è il Vicesindaco uscente Giuseppe Cavallaro che ha creato una squadra che in linea di massima si pone all’insegna della continuità con le precedenti Amministrazioni. Ad affiancarlo nella sua candidatura saranno infatti Nino Costa, Gianfranco Ammendolia, Pietro Costagiorgiano, Gaetano Lamberto, Letizia Bonanno, Barbara Di Salvo, Salvatore Micali, Gianfranca Alessi, Riccardo Ramuglia, Andrea Alizzi, Angelo Giacobbe e Maria Ruggeri.