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sogno bicocca

Sogno di una notte a Bicocca

È stato, purtroppo, uno spettacolo con poca affluenza

Secondo appuntamento del Festival shakespeariano dello Stretto 2021

 

Debutto messinese al Palacultura, sabato 24 luglio, per “Sogno di una notte a Bicocca”, il lavoro scritto, diretto e interpretato da Francesca Ferro.

 

Secondo appuntamento del Festival shakespeariano dello Stretto 2021, curato da Daniele Gonciaruk, è una produzione del Teatro Mobile di Catania che nasce da un laboratorio teatrale svolto nella casa circondariale etnea. Bicocca, con un gruppo di detenuti.

 

 

Far recitare Shakespeare e per giunta una commedia “incasinata” di equivoci amorosi ed incantesimi era più che un azzardo, era un “sogno”, che la sensibilità di una figlia d’arte (Francesca è figlia del grande Turi Ferro) ha colto in ogni suo aspetto.
“Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, e nello spazio e nel tempo d’un sogno è raccolta la nostra breve vita”
Ce lo dice il Bardo, ma anche a teatro o nella vita lo sperimentiamo di continuo.

 

È la strada che percorre Francesca Ferro, che da quella esperienza distilla una narrazione complessa che segue l’esile traccia dei personaggi shakespeariani, attenta però a scandagliare le emozioni e le trasformazioni dei protagonisti.

Da detenuti, individuati solo dalle sentenze di condanna – spaccio, omicidio, estorsione e da variegati soprannomi, ‘o capitone, Polifemo, si trasformano in attori, protagonisti con le proprie vite. Interpretando la commedia si lasciano stregare dal “sogno”, grazie al quale riescono ad evadere in una dimensione che, se pur per brevi momenti, dà loro la sensazione del riscatto da una vita sbagliata.
L’ottimo cast di attori che porta in scena la storia, oltre all’autrice e regista Francesca Ferro, è composto da Agostino Zumbo, Rosario Minardi, Mario Opinato, Giovanni Arezzo, Francesco Maria Attardi, Renny Zapato, Giuseppe Brancato, Giovanni Maugeri, Antonio Marino e Dany Break. Le musiche sono di Massimiliano Pace e l’aiuto regia è Mariachiara Pappalardo.

È stato, purtroppo, uno spettacolo con poca affluenza. Lo dico con rammarico perché è un lavoro che merita, per i contenuti e per la recitazione, di ottenere maggiore attenzione, magari quando ci libereremo dalla prigionia della paura e saremo più disposti a sognare.

 

 

Riepilogo degli altri appuntamenti del Festival shakespeariano dello Stretto 2021:

 

Dal 28 luglio al 1 agosto, al Forte San Salvatore, torna l’ormai classico appuntamento con “Shakespeare Horror Story”. I luoghi suggestivi della Madonnina del Porto faranno da cornice ad un percorso nelle tragedie del Bardo. Tra luci e ombre dell’imponente struttura, rivivranno le grandi commedie “Amleto”, “Tito Andronico”, “Otello”, “Riccardo III”, “Romeo e Giulietta”, “Re Lear” e “Macbeth”.
Lo spettacolo verrà rappresentato con due repliche a sera (19.00 e 21.00) solo per 55 spettatori alla volta.

 

Dal 6 all’8 agosto, presso l’Accademia di Belle Arti di Messina, con “Nudo Shakespeariano”: un’indagine sulla contraddizione tra destino e volontà, un viaggio interiore che ruota attorno al concetto di sacrificio, ed alla “fatale seduzione” dell’Arte.

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