La Sicilia colpita dal maltempo che non smette di flagellare il territorio. Strade trasformate in torrenti per le forti piogge, fiumi straripati, alberi sdraricati, il muro di un ponte crollato, una coppia dispersa e poi ritrovata, un’altra ancora risulta dispersa, scuole chiuse e voli dirottati: queste le notizie disarmanti da più zone.
Una Sicilia martoriata. Una popolazione provata e spaventata, inerme dinanzi alla potenza della natura.
La situazione più problematica, al momento, è nel Catanese dove è straripato il fiume Simeto, in particolare da Scordia a Palagonia, centro agricolo della Piana di Catania: qui le strade cittadine sono diventate fiumi, la pioggia intensa ed i forti venti non hanno risparmiato auto e case.
La situazione è in evoluzione e si attendono ulteriori fenomeni. È allarme rosso e sono aperti oltre cento centri operativi comunali che stanno monitorando la situazione.
In diversi comuni della Sicilia, da Catania a Messina, da Siracusa a Enna, le scuole di ogni ordine e grado sono chiuse per precauzione.
La conta degli ingenti danni causati dal maltempo viene aggiornata in continuazione ed è destinata ad aggravarsi.
Ad inasprire la situazione le difficoltà del Dispositivo di Soccorso, attanagliato da molte difficoltà, come ci riferisce Carmelo Barbagallo, Coordinatore regionale USB (Unione Sindacale di Base) Vigili del Fuoco Sicilia: non si mettono in campo le necessarie forze aggiuntive. Mancano uomini e mezzi per poter tutelare più efficacemente e più tempestivamente la popolazione e il territorio.
In un video denuncia si rivolge alla politica regionale e nazionale:
“Alluvioni lampo e forti raffiche di vento sono l’espressione del cambiamento climatico che il nostro territorio sta vivendo. Già nelle settimane passate avevamo preannunciato che a causa dell’innalzamento delle temperature dei mari, purtroppo si sarebbero creati dei Mediacane (MEDIterranean hurriCANE, uragani del Mediterraneo) che avrebbero creato grosse difficoltà alla popolazione e al dispositivo di soccorso. Dispositivo di soccorso che come sempre ha grosse difficoltà per le carenze di organico e la mancanza di mezzi. Oltre a questo ha inciso ha inciso ovviamente anche la questione greenpass che ha ridotto del 20% il personale dei Vigili del Fuoco.
Noi come organizzazione sindacale continueremo a pressare e a tutelare i diritti dei lavoratori e a tutelare la popolazione, perché senza un dispositivo di soccorso efficiente, senza prevenzione e messa in sicurezza del territorio purtroppo vivremo quotidianamente e costantemente situazioni simili. L’estate prima, l’inverno dopo. Pertanto auspichiamo una presa di posizione da parte della politica, che possa invertire la rotta e tuteli il lavoro e tuteli il soccorso tecnico urgente e tuteli la popolazione”.