“Mattinata fiorentina” scritta nel 1941 da Michele Galdieri su musica di Giovanni D’Anzi, cantata alla radio da Alberto Rabagliati che, inutile dirlo, con l’arrivo della primavera inneggiava all’amore.
E’ in momenti tragici come questi, quando dobbiamo affrontare pandemia e guerra, che pur restando uniti ed impegnati a difesa della vita e della pace (beni assoluti), dobbiamo trovare dentro di noi e con coloro che ci circondano attimi di serenità e romanticismo per credere nella vita ed avere più forza per continuare il nostro impegno.
Per questo, nel primo giorno di primavera, abbiamo ripescato una canzone del 1941, che a dispetto della morte, della violenza e della guerra, già allora inneggiava all’amore ed alla vita.
Il testo
È primavera, svegliatevi bambine
Alle cascine, messere Aprile fa il rubacuor
E a tarda sera, madonne fiorentine
Quanti ricordi diventeranno i prati in fior
Fiorin di noce, c’è poca luce ma tanta pace
Fiorin di noce, c’è poca luce
Fiorin di brace, Madonna Bice non nega baci
Baciar le piace, che male c’è?
È primavera, svegliatevi bambine
Alle cascine, messere Aprile fa il rubacuor
E’primavera, che festa di colori
Madonne e fiori tentaste il genio d’un gran pittor
E allora, a sera, fiorivano gli amori
Gli stessi amori che adesso intrecciano i nostri cuor
Fiorin dipinto, s’amava tanto nel quattrocento
Fiorin dipinto, s’amava tanto
Fiorin d’argento, Madonna Amante, le labbra tinte
Persin dal vento si fa baciar
È primavera, che festa di colori
Madonne e fiori trionfo eterno di gioventù
È primavera, che festa di colori
Madonne e fiori trionfo eterno di gioventù