I ritardi dell’apertura di Via Don Blasco all’attenzione, questa mattina, del Commissario Straordinario del Comune di Messina Leonardo Santoro, che ha convocato, questa un tavolo tecnico finalizzato all’individuazione delle soluzioni necessarie per risolvere le problematiche che rallentano i lavori di completamento della via Don Blasco. Al tavolo sono stati invitati a partecipare, oltre agli organi della Direzione Lavori e RUP, anche i rappresentanti di Autorità Portuale, dell’Impresa e di RFI, sottolineando la necessità di presenziare all’incontro con partecipanti che potessero avere un potere decisionale.
Nei giorni scorsi RFI ha comunicato la volontà di non partecipare al tavolo tecnico per motivi legati ad impegni assunti precedentemente, chiedendo di essere contattati per concordare preventivamente gli ulteriori incontri. L’odierna riunione è servita ad avviare un processo risolutivo per le tre criticità dell’opera pubblica, che sono legate alla realizzazione dei lavori di bonifica dell’area ex Rifotras, ai lavori di adeguamento e abbassamento delle quote stradali in corrispondenza del sottopasso ferroviario di via Santa Cecilia e la realizzazione del nuovo ponte di collegamento al Cavalcavia sul torrente Portalegni.
In merito alla convenzione con l’Autorità Portuale sono stati definiti gli aspetti tecnici che consentiranno al Commissario Straordinario Santoro e al Presidente dell’Autorità Portuale Mario Paolo Mega di sottoscrivere la convenzione e permettere così l’accreditamento di cinque milioni di euro, quota di finanziamento a carico dell’Autorità Portuale.
Relativamente ai lavoro di bonifica dell’area ex Rifotras, il Rup Silvana Mondello ha comunicato di avere provveduto all’aggiudicazione dei lavori ad apposita ditta che si occuperà delle attività necessarie, stante la mancata disponibilità, ad oggi non manifestata, da parte della ditta stessa. Riguardo ai lavori di adeguamento e abbassamento delle quote stradali in corrispondenza del sottopasso ferroviario di via Santa Cecilia, RFI ha provveduto allo spostamento dei sottoservizi, alla demolizione delle travate metalliche e alla bonifica bellica, ma non ha ancora avviato le opere di consolidamento delle spalle e delle pile del ponte ferroviario.
“Il mancato inizio di queste opere – ha dichiarato il Commissario Straordinario Santoro – naturalmente blocca l’attività dei lavori finalizzata all’abbassamento del piano viario. Ciò paralizza per intero il tratto di via Don Blasco che coinvolge il sottopasso ferroviario di via Santa Cecilia. Un’ulteriore criticità è legata alla necessità, attraverso l’utilizzo di terreni di proprietà di RFI, di realizzare una via di bypass, che consenta in termini propedeutici la demolizione e la ricostruzione del nuovo ponte di collegamento al Cavalcavia sul torrente Portalegni. La mancata presenza oggi di rappresentanti di RFI impedisce l’avvio per la realizzazione del bypass, anche in ragione di un preventivo proposto al predetto ente a seguito del quale ad oggi non è stato dato alcun riscontro. L’Autorità Portuale ha rappresentato tra l’altro preoccupazione nel caso in cui dovessero rilevarsi criticità strutturali sul cosiddetto Cavalcavia; in particolare già negli anni scorsi, su segnalazione del Genio Civile, erano stati evidenziati problemi strutturali che oggi hanno indotto a chiedere al Comune di Messina di avviare le opportune verifiche di sicurezza sismica, che non possono essere iniziate per l’indisponibilità di RFI a consentire l’effettuazione di carotaggi nella parte inferiore dell’impalcato del ponte del Cavalcavia”.
E’ stata rilevata inoltre la presenza in istruttoria da parte dell’Assessorato Regionale Territorio ed Ambiente di una pratica relativa ad una valutazione di incidenza ambientale per il manufatto del nuovo ponte sul torrente Portalegni. In tal senso il Commissario Santoro si è impegnato a contattare gli organi regionali al fine di dare un’accelerazione per la definizione del nulla osta. A conclusione del tavolo tecnico, il Commissario Santoro ha comunicato ai presenti che valuterà l’adozione di provvedimenti più incisivi volti alla definizione delle predette problematiche che oggi paralizzano la conclusione dell’opera.