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Investire sulla salvezza del pianeta: l’appello nell’Earth Day, la Giornata Mondiale della Terra

La Giornata Mondiale della Terra coinvolge ogni anno un milione di persone in 192 Paesi

Gli scienziati climatici di tutto il mondo avvertono: il 20 per cento del territorio italiano rischia la desertificazione.La terra sta male, poca pioggia, poca neve, troppi mutamenti climatici dovuti soprattutto agli interventi invasivi dell’uomo.

Investire sulla salvezza del pianeta: è questo l’appello dell’Earth Day, nella 52 esima edizione della giornata mondiale per la sensibilizzazione e la comprensione dello stato di salute della Terra. Il nostro pianeta è in pericolo, per la poca salvaguardia della natura ed il mancato rispetto per le risorse ambientali e idriche.. E’ un dovere di ogni uomo curare il proprio pianeta, sapendone sfruttare le risorse ma con grande responsabilità e non a discapito dell’intera umanità.
La commemorazione del 22 di aprile si tiene in tutto il mondo dopo il disastro ambientale avvenuto a Santa Barbara nel 1969.

L’evento ricorda l’esplosione di una piattaforma petrolifera vicino alle coste di Los Angeles durante un trivellamento del fondale marino. Il disastro fu grandissimo,si riversarono in mare più di 10 milioni di litri di petrolio.
Il bilancio fu drammatico: per l’ inquinamento del mare e per i più di 10mila tra gabbiani, delfini, foche e leoni marini che rimasero uccisi, morendo soffocati dal petrolio.
Una fauna a grave rischio che ogni giorno,a causa dell’inquinamento perde tantissimi esemplari, soprattutto cuccioli.

La Giornata Mondiale della Terra coinvolge ogni anno un milione di persone in 192 Paesi.

Tanti gli eventi organizzati per partecipare attivamente alla giornata, come l’iniziativa di Marevivo che ha celebrato la Giornata Mondiale della Terra con tantissimi studenti e insegnanti di vari istituti siciliani, che hanno pulito le spiagge, ridonando dignità per un’estate più all’insegna del rispetto.
Durante la mattinata gli studenti hanno partecipato alla liberazione di un esemplare di tartaruga marina della specie caretta caretta, riabilitata nel CReTaM e Centro regionale recupero tartarughe marine dell’Izs di Sicilia, a Palermo.

La Terra è malata e l’intervento è necessario ora o mai più per contenere “la febbre di un mondo” che registra +1,5 gradi rispetto al periodo preindustriale.
L’inquinamento di aria, acqua e suolo,la distruzione degli ecosistemi, le migliaia di piante e specie animali che scompaiono e l’esaurimento delle risorse non rinnovabili, sono da considerarsi danni irrimediabilmente pericolosi.

Questa malattia incontrollabile non conosce vaccini ma solo prevenzione e tanto amore verso un Pianeta che è la nostra casa.




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